Senza ipocrisia è stato uno spettacolo bello oltre ogni aspettativa.
Bello perché completo: con Thayla Orefice protagonista di un omaggio ad Angela Luce che lei stessa definisce “la mia musa”; gli attori Alessandra Borgia, Francesco Viglietti e Alessio Sica che hanno interpretato il sorprendente testo scritto da Giovanna Castellano; la piccola Joelle Ciccarelli che ha interpretato Angela Luce da bambina; l’orchestra di sette elementi che ha accompagnato le esibizioni della Orefice con la direzione del M° Giuseppe Fiscale, curatore anche dei pregevoli arrangiamenti; una coppia di ballerini che ha sottolineato alcune canzoni ed evidenziato altri momenti dello spettacolo con le deliziose coreografie di Carolina Aterrano. Ed ottimo si è rivelato anche l’impegno di chi ha operato al di fuori del palcoscenico: i costumi sono stati realizzati da Anna Giordano, trucco e acconciature a cura di Rosaria Grieco, video e video-grafica di Claudio Garofalo, audio e luci di Enzo Sorrentino; il tutto coordinato in maniera perfetta dalla regia del famoso e stimato Bruno Garofalo.
La serata si è aperta con un intervento di Marisa Laurito, Direttore Artistico del teatro di Forcella, che affiancata da Bruno Garofalo, ha consegnato ad Angela Luce un premio alla carriera a nome del Trianon-Viviani.
Ed è quindi cominciato lo spettacolo. Si è animata una scena che mostrava un camerino teatrale, un album fotografico da sfogliare, due leggìi. Thayla Orefice, pur esibendosi al cospetto della grande artista seduta in prima fila, non ha avuto esitazioni ed ha dato il meglio di sé in ogni brano: verace, bella, con presenza scenica, brava. Ha eseguito i brani che hanno segnato le tappe più importanti del prestigioso percorso artistico dell’artista che ha potuto constatare, ancora una volta, quanto il pubblico la ami e la segua: durante l’intervallo e a fine spettacolo è stato un “pellegrinaggio” verso il posto dov’era seduta per salutarla, farle i complimenti, chiedere una foto. Tra le canzoni eseguite, mi piace ricordare “’A cartulina ’e Napule”, “So’ Bammenella ’e copp’ ’e Quartiere”, “Ll’urdema tarantella”, “Fresca fresca” e naturalmente la celeberrima “Ipocrisia” che ha chiuso lo spettacolo tra gli applausi convinti del pubblico che riempiva il teatro.
Gli attori sono stati veramente bravi nel dare voce e volti a personaggi particolari che hanno reso il testo, come ho detto prima, “sorprendente”: Alessandra Borgia ha interpretato “Maria, la mamma di Angela”, “La Canzone”, “Il Cinema”, “La Televisione”; Francesco Viglietti si è calato nei panni di “Vincenzo, il papà di Angela”, “Eduardo De Filippo”, “Totò” e ha duettato con la protagonista in due canzoni; Alessio Sica è stato “Il Teatro”, “Giuseppe Patroni Griffi”, “Walter Chiari”.
La serata si è conclusa con Angela Luce che, emozionata e commossa, ha fatto i complimenti a tutti ed ha ringraziato la Orefice e tutta la Compagnia.
Sarebbe auspicabile che lo spettacolo fosse riproposto, in questo caso, chi non andasse a vederlo, sbaglierebbe di grosso!