nulla è più importante di ciò che sembra insignificante

SABRINA CORCIONE, UNA VITA CON LA MAGIA DELLA DANZA

Ho incontrato Sabrina Corcione, una donna che è riuscita a realizzare ciò che molti sognano soltanto: trasformare la propria passione in lavoro. Nella sua carriera di ballerina in organico al Teatro San Carlo di Napoli, ha avuto modo di danzare con grandi nomi internazionali come Carla Fracci, Rudolf Nureyev, Roberto Bolle.

 

Com’è nata la tua passione per la danza?

Fin da piccola ho provato attrazione verso quest’arte… sono cose che non si possono spiegare a parole, ricordo solo che da piccolissima chiesi a mia madre di comprarmi un costume da bagno che aveva del tulle in vita, lei mi accontentò e io lo indossavo sempre per poter ballare anche senza la musica.

 

E poi c’è il tuo ingresso nella Scuola di Danza del San Carlo.

Sì, avvenne in questo modo: ero ancora una bambina quando mia madre mi iscrisse ad un corso di recitazione tenuto dalla allora famosa Zietta Liù, che a quel tempo scriveva anche libri per bambini. Iniziai questo corso al quale veniva abbinato un corso di danza tenuto da una ballerina del teatro San Carlo, lì fu la svolta perché questa ballerina disse a mia madre che secondo lei avrei potuto cominciare un corso all’interno della scuola di ballo del Real Teatro di San Carlo (mia madre non sapeva neanche esistesse) e così fu! Superai le varie tappe della selezione ed entrai a far parte della scuola di danza più antica d’Europa. Dopo 8 anni, e quindi 8 esami, mi diplomai, l’unica del mio corso. Ricordo ancora la gioia del mio “passo d’addio” che ebbi l’onore di ballare con un ballerino ospite, all’epoca primo ballerino del teatro, Fulvio D’Albero.

 

La tua famiglia ti ha sempre seguita nel tuo percorso?

Devo ringraziare in primis mia madre che tutti i giorni mi accompagnava a lezione, mio padre ha iniziato a crederci davvero solo al mio diploma dove finalmente si è commosso ed è stato fiero di me.

 

È stato difficile trasformare la tua passione in lavoro vero?

Una volta finita la scuola comincia la vera gavetta! Nonostante io avessi già partecipato a molteplici produzioni di balletto fin da piccola, una volta diplomata mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a partecipare alle audizioni dell’Ente e non solo a Napoli, ho fatto vari spettacoli anche con altri enti lirici ed anche compagnie private, nel frattempo però ho superato sempre le audizioni indette dal San Carlo, in questo modo ottenevo contratti a tempo determinato a seconda delle produzioni. Sicuramente non è una strada semplice, ma io sono del parere che chi la dura la vince e non ho mai mollato, nonostante fosse abbastanza faticoso resistere. Posso affermare, con orgoglio, che mi sono sempre sentita fiera di me perché se ho fatto il percorso che ho fatto lo devo esclusivamente alla mia dedizione e ai sacrifici che fin da piccola, senza sforzo ho fatto, tipo rinunce a feste, divertimenti, e così via!

 

 

La tua carriera nel Corpo di Ballo del Teatro San Carlo è stata ricca di momenti magici, soprattutto quando hai avuto modo di affiancare i grandi della Danza. In che modo hai affrontato queste prove?

Beh, sì. Dopo un po’ di anni da aggiunta ho vinto il concorso per la stabilità e sono entrata nel corpo di ballo del teatro a tempo indeterminato, dapprima come ballerina di fila poi come solista e poi ho sostenuto anche ruoli da prima ballerina. Ho avuto la possibilità di lavorare con grandi maestri e grandi étoile, per citarne solo qualcuno Carla Fracci, Luciana Savignano, Rudolph Nureyev, Roberto Bolle e tantissimi altri.

Ho affrontato queste prove con la solita dedizione, emozione, ma anche sicurezza e fiducia in me.

 

Ci racconti uno dei ricordi più belli della tua vita d’artista?

C’è un ruolo che mi è rimasto nel cuore, è quello di Tersicore nel balletto Apollon Musagete, ricordo ancora l’emozione che provavo dietro le quinte prima di entrare in scena, unica e irripetibile. Comunque, le emozioni che si vivono facendo un lavoro come il mio, che ho fatto della mia passione il mio lavoro, non si possono spiegare a parole e, per fortuna, fino al giorno della mia pensione le ho sempre provate. Il mio è considerato un lavoro usurante e quindi a 47 anni sono andata in pensione, ma essendo ancora giovane, ho continuato a coltivare la mia passione trasmettendola a tanti bambini e ragazzi. Insegnare danza mi è sempre piaciuto e infatti, contestualmente al mio percorso da ballerina, ho iniziato ad insegnare. Avevo solo 19 anni quando ho iniziato ed ancora oggi dirigo un mio centro di danza, dove cerco di trasmettere la mia esperienza a tanti ragazzi, la mattina faccio lezione anche ad un gruppo di professionisti che per tenersi in forma seguono i miei corsi, tra questi spesso c’è anche mio figlio Valentino (mio primogenito) che fin da piccolo ha iniziato anche lui il suo percorso da ballerino, inizialmente nella mia scuola e poi ha fatto vari percorsi (San Carlo – Cannes – Mistic), oggi fa il ballerino free lance, da poco ha finito un lavoro proprio con Roberto Bolle. Come dire? Prima la mamma e poi il figlio, ovviamente io ne sono entusiasta.

 

Sei contenta delle scelte che hai fatto?

Posso solo concludere dicendo che rifarei tutto il percorso che ho fatto senza cambiare nulla!

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