Michelangelo Scandroglio e Luca Zennaro si immergono in uno spazio sonoro notturno, tra jazz elettrico, suoni trattati e paesaggi interiori. “To Not Forget the Stars” è un disco che non cerca etichette, ma evocazioni.
Ci sono dischi che nascono per raccontare, altri per evocare. “To Not Forget the Stars” appartiene alla seconda specie. È un viaggio astratto e carnale allo stesso tempo, un’orbita musicale in cui il jazz si lascia contaminare da suggestioni ambient, linguaggi elettronici e frammenti melodici appena accennati. È un disco di visioni, ma anche di scelte molto precise.
Dietro il nome Escanzen si celano Michelangelo Scandroglio e Luca Zennaro, due figure di punta della nuova scena jazz italiana. Il primo, già apprezzato per il precedente “Gently Broken”, si conferma artista inquieto e sofisticato: al contrabbasso ha preferito qui il basso elettrico e un lavoro più largo sul timbro e la struttura. Il secondo, Zennaro, chitarrista e sound designer, è la matrice atmosferica del duo: trasforma ogni nota in paesaggio, ogni rumore in senso.
L’intesa tra i due è evidente. Nulla sembra casuale, eppure tutto suona libero. L’album si muove per tensioni sottili, derive armoniche e forme mobili. I brani non hanno una struttura rigida, ma una traiettoria. È musica che respira come una creatura vivente: lenta, fluida, misteriosa. Non cerca il climax, ma la permanenza.
Attorno al nucleo di Escanzen ruota un piccolo universo acustico ed elettronico. I fiati di Bearzatti e Calcagno non dominano mai, ma si intrecciano come linee interiori. I pianisti Graziano e Lanzoni dosano interventi meditati, a tratti rarefatti. L’elettronica, curata da Beko Bechini, è sempre coerente: sospende, filtra, aggiunge profondità.
La bellezza di questo disco sta nel suo non voler spiegare. È jazz che ha digerito la forma e ora ne cerca il fantasma. Nessuna nostalgia, ma un sentimento sospeso tra futuro e memoria. Anche i silenzi contano, come accade in certi film contemplativi dove tutto si gioca tra le cose dette e quelle solo suggerite.
La copertina – un paesaggio notturno, cavalli in corsa, un cielo che sembra irreale – restituisce l’atmosfera del disco meglio di mille descrizioni. È un’immagine che cattura l’idea di qualcosa che sfugge, ma lascia traccia. Come il titolo stesso: “To Not Forget the Stars”. Una frase che non è solo poetica, ma anche necessaria. È un invito a non perdere di vista ciò che orienta, anche quando tutto sembra smarrito.
“To Not Forget the Stars” non chiede attenzione: la conquista.
È un disco che non vuole essere spiegato, ma abitato.
E ci ricorda, con la dolcezza di una distanza luminosa, che il jazz può ancora essere un atto di immaginazione.
Testo di A.V.O.
- Titolo: To Not Forget the Stars
- Artista: Escanzen (Michelangelo Scandroglio & Luca Zennaro)
- Anno di pubblicazione: 24 gennaio 2025
- Etichetta: Auand Records
- Formati: CD digipack
- Distribuzione digitale: Principali piattaforme digitali di streaming/download
- Formazione: Michelangelo Scandroglio (basso elettrico/campionatori) Luca Zennaro (chitarre/campionatori/moog); ospiti > Francesco Bearzatti (sax tenore) – Federico Calcagno (clarinetto/clarinetto basso) – Simone Graziano (pianoforte/rhodes/synth) – Alessandro Lanzoni (pianoforte) – Edoardo Battaglia (batteria) – Stefano “Beko” Bechini (elettronica e sound design)
- Durata complessiva: 45 minuti
- Brani: 8
- Mix e mastering: Stefano “Beko” Bechini (Green Brain Studio, Siena)
- Fotografia: Tommaso Bonaiuti
- Artwork e grafica: Cesco Monti