Giovani, imprevedibili e affiatati: i Camaleoni debuttano con un disco che cambia pelle ad ogni traccia, e trova nel mutamento la sua verità sonora. “Camadamia” è il disco d’esordio dei Camaleoni, quintetto milanese nato dall’incontro di giovani musicisti formatisi al Conservatorio. Il loro nome non è casuale: questo album è una creatura mutevole, vibrante, fatta di trasformazioni continue e improvvise rivelazioni. Otto brani originali che fondono jazz contemporaneo, funk, rock moderno e scrittura collettiva in una narrazione musicale caleidoscopica e coerente. Il viaggio si apre con “Stuck in Traffic”, un brano energico e nervoso, costruito su incastri ritmici spezzati e riff urbani che evocano la frenesia del traffico metropolitano. Il groove è teso, il fraseggio incalzante: è l’ingresso nel mondo camaleonico, diretto e senza mediazioni. Con “Flood”, la band cambia subito registro: è un crescendo atmosferico che si muove per strati, evocando un’ondata che sale lenta e inesorabile. Il brano si costruisce sulla tensione, sull’attesa e su una raffinata architettura armonica che sfocia in un climax liberatorio. “Ios” è una ballata impressionista dal sapore mediterraneo. Lentezza, luce e malinconia si fondono in un quadro sonoro che sembra ispirarsi a un paesaggio insulare al tramonto. Le melodie si distendono come onde e la band mostra tutta la sua sensibilità lirica. “My Eyes On You” è una parentesi di intimità assoluta: un brano per pianoforte solo che spezza il flusso del disco con delicatezza e introspezione. Una voce limpida, fragile, sincera. Le armonie sono profonde ma leggere, la melodia emerge con naturalezza, come una confidenza sussurrata in silenzio. È un momento di pausa e contemplazione, che svela il lato più vulnerabile e lirico dei Camaleoni. Un punto di respiro che amplifica la forza espressiva dell’intero album. Il cuore pulsante dell’album: “Macadamia”, una suite fusion ricca di sezioni, cambi metrici, contaminazioni e sorprese. È il manifesto sonoro della band: virtuosismo sì, ma sempre al servizio dell’impatto emotivo e dell’equilibrio collettivo. “Still Believe It” cambia ancora direzione, portandoci in uno spazio più contemplativo. Un brano profondo e toccante, che parla di fiducia, resilienza, e della forza che nasce dal suonare insieme. Il climax emotivo è uno dei momenti più alti dell’album. Con “Curry On” i Camaleoni tornano a giocare, portando sul palco un funk speziato, ironico e travolgente. È un brano pieno di ritmo, invenzioni e sorprese, che dimostra quanto la band sappia anche divertirsi con la forma, senza mai svilirla. A chiudere, “Send This To Ur Crush” è un piccolo gioiello di delicatezza e ironia. Una ballata strumentale dolce e luminosa, che lascia l’ascoltatore con il sorriso e la sensazione di aver vissuto un viaggio musicale autentico, ricco di sfumature e di cuore. Con “Camadamia”, i Camaleoni offrono un debutto che è insieme dichiarazione d’intenti e atto d’amore verso la musica suonata insieme. Una fusione sincera e moderna, che non cerca il virtuosismo per stupire ma lo usa per raccontare, emozionare e soprattutto trasformarsi. I cinque Camaleoni suonano come chi ha già molto da dire, ma nessuna fretta di farlo. Si prendono il tempo giusto, lo dilatano, lo accorciano, lo piegano. Insieme. Una coralità mutevole e affilata. E se il jazz è, come crediamo, anche una forma di metamorfosi, i Camaleoni stanno già cambiando pelle.
Titolo: Camadamia • Artista: Camaleoni • Anno di pubblicazione: marzo 2025 • Etichetta: Camarecords • Distribuzione: Disponibile sulle principali piattaforme digitali (Spotify, Apple Music, ecc.) • Formazione: Lorenzo Palermo (pianoforte e tastiere) – Fabio Pergolini (batteria) – Valerio Bandi (chitarra elettrica) – Andrea Brutti (basso elettrico) – Riccardo Savioli (sassofoni) • Durata complessiva: 41 minuti • Tracce: 8