nulla è più importante di ciò che sembra insignificante

DANIELA IOIA, RITRATTO DI UN’ATTRICE FELICE

Daniela Ioia (nella foto di Carmine Musella), attualmente impegnata in “Dignità autonome di prostituzione”, è un’attrice ricca di bravura, ricca di sogni che sta vedendo realizzare, ricca di coraggio e determinata a raggiungere ogni traguardo.

Dotata di talento naturale, ha seguito con passione le proprie istanze artistiche fin da bambina, nelle recite scolastiche e proseguendo, ancora adolescente, calcando le tavole del palcoscenico con la compagnia amatoriale “Il Faro” diretta da Franco Bianco (tuttora fan e assiduo spettatore delle performance di Daniela); in quel periodo, la compagnia stava lavorando per mettere in scena “’O vico” di Raffaele Viviani e Daniela, tramite la sorella che conosceva il regista, riuscì ad ottenere di leggere la parte di Donna Nunziata: la parte le fu assegnata e cominciò così la sua avventura di attrice.

A quindici anni entra già nel professionismo facendo una tournée estiva con una produzione di Leonardo Ippolito: “Miseria e nobiltà” con Corrado Taranto, Gina Perna, Mario Aterrano, Fabio Brescia e Umberto Bellissimo, regista e interprete del personaggio di Felice.

Entra poi nella scuola di recitazione del Teatro Totò di Napoli e vede la conferma che il suo futuro è nella recitazione.

Persegue quindi il suo sogno partecipando a spettacoli che le fanno crescere la convinzione che sia quella la sua strada, e nel frattempo lavora come informatore scientifico per poter contare su una stabilità economica che la recitazione ancora non le dava.

Successivamente si trasferisce a Roma e comincia a lavorare con alcuni teatri della Capitale, ovviamente anche lì è costretta a fare un altro lavoro e, durante la sua esperienza romana, diventa rappresentante della Coca-Cola ottenendo anche risultati brillantissimi, ma non è quello il suo destino, non è quella la sua realizzazione, così un giorno, dopo aver a lungo riflettuto, si presenta in ufficio e, da vera attrice, recita la poesia di Neruda “Lentamente muore” che era diventata il suo “manifesto”; finisce di recitare la poesia e poi comunica: “Io mi licenzio”. E così fa!

Arriva poi il cinema, nel quale entra dalla porta principale: scritturata per Gomorra, la serie che ha avuto grande successo in tutto il mondo; poi ancora teatro (e che teatro!): viene scritturata da Mario Martone per il ruolo di Armida e parte per la tournée de “Il Sindaco del Rione Sanità”, e poi Martone la vuole con lui anche quando lo spettacolo teatrale diventa film.

E così, tra teatro e cinema, Daniela può confrontarsi con grandi attori come Giacomo Rizzo, Massimiliano Gallo, Francesco Di Leva, Ciro Esposito, Nunzia Schiano. Tra le più grandi interpretazioni c’è il monologo “Mamma mà” scritto per lei da Massimo Andrei e portato in scena con la regia di Gennaro Silvestro; e ancora lo spettacolo “Separati… ma non troppo” di e con Paolo Caiazzo che sarà in scena anche per la prossima stagione.

Spettacolo dopo spettacolo, successo dopo successo, i sogni si materializzano: oggi è una delle protagoniste più apprezzate della soap “Un posto al sole” nel ruolo di Rosa. Confessa che all’inizio aveva una leggera ansia, ed è comprensibile: entrare in una soap così longeva e con un cast così affiatato, poteva creare un po’ di apprensione, in realtà non ha avuto nessun problema, è stata accolta benissimo da tutti e particolarmente dalla signora Marina Tagliaferri con la quale ha molte scene in comune e che l’ha sempre messa a suo agio con grande professionalità e senso dell’accoglienza, ma sottolinea anche l’alchimia creatasi con Imma Pirone, l’attrice che interpreta il ruolo di Clara e con Fiorenzo Madonna che dà volto e voce al personaggio di Eduardo. E nella soap la rivedremo anche nella prossima stagione, così come sarà sui nostri teleschermi anche con l’altra seguitissima serie, “Mare fuori”.

Ma non solo: con il marito, l’attore e drammaturgo Antimo Casertano (vincitore con il suo testo “Mare di ruggine” del Premio Nuove Sensibilità e del Premio Fersen), ha fondato la Compagnia Teatro Insania e oltre a “Mare di ruggine” porterà in giro anche un altro testo di Antimo dal titolo “Gemito, l’arte d’ ’o pazzo” che già ha riscosso grande successo al Teatro Bellini.

Un momento d’oro (tutto meritato) per Daniela i cui occhi, tuttavia, brillano di una gioia che, si intuisce, va ben oltre il successo di artista; ed è il suo successo di donna: il figlio Jacopo che, lei dice “mi ha insegnato anche a dire dei no perché tutto ciò che faccio deve essere subordinato alla sua felicità!”

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