Di primo impatto, avendo letto che la orripilante trasmissione “Pomeriggio 5” condotta da sempre da Barbara D’Urso e appositamente realizzata per lo stupido trattenimento di spettatori intellettivamente ipodotati, ho pensato: “Finalmente! Vuoi vedere che saranno eliminati tutti i programmi scritti e pensati per gli imbecilli? Come sarebbe bello se fossero messe fuori palinsesto ridicole pagliacciate come Il Grande Fratello, L’isola dei famosi, Temptation Island, Uomini e Donne e giù di lì!”.
Ovviamente so che la mia speranza rimarrà tale, addirittura i nuovi palinsesti potrebbero portare gli incauti spettatori a livelli di narcosi profonda e di capacità di pensare praticamente azzerata.
A questo punto c’è certamente qualcuno che mi potrebbe consigliare di usare il telecomando e cambiare canale; non è questo il punto: io potrei addirittura, in un momento di estremo masochismo, guardare queste orrende trasmissioni e la mia mente rimarrebbe impermeabile a tutti gli squallidi messaggi subliminali che essere inviano, a me dispiace per il danno che viene fatto a chi le ama, a chi le segue, a chi crede alla storiella del televoto perché “è il pubblico da casa che decide”, a chi idealizza tante persone che non avendo né arte e né parte “vanno in televisione” a fare i concorrenti, gli opinionisti, i commentatori e, nel caso di Pomeriggio 5, a litigare tra loro sotto lo sguardo compiaciuto e i finti rimproveri della D’Urso.
Ma, detto questo, mi sono chiesta: ora che farà Barbara D’Urso? A chi donerà il suo cuore subito dopo i figli, le nuore, i nipoti? E mi sono detta: vuoi vedere che approderà in RAI per completare lo svilimento culturale già egregiamente avviato?
E qui occorre un’altra precisazione: lo so benissimo (e non l’ho mai condiviso) che ogni governo tende ad occupare i posti chiave dell’emittente pubblica perché faccia da cassa di risonanza per esaltare i piccoli successi e tacere i grandi fallimenti, ma stavolta siamo oltre perché non mi pare si stiano sostituendo i grandi nomi (che non rimpiango affatto) con giornalisti e conduttori di pari levatura, qui si sta smantellando una struttura informativa che è vicina ormai al livello più basso dall’inizio delle trasmissioni RAI.
Anni fa, quando le reti RAI erano solo tre, erano ben divise per parti politiche e se uno spettatore avveduto voleva farsi una propria idea su fatti di politica, di cronaca, di cultura, avrebbe potuto informarsi sulle tre reti e poi, al netto delle opinioni espresse in sede di trasmissioni, trarre le proprie conseguenze e, lecitamente, decidere per l’una o l’altra tesi.
Ora no, non sarà più così, l’informazione sarà una e l’opinione sarà una.
E, ahimè, non potranno darci una mano nemmeno i giornali anch’essi tristemente omologati sul pensiero unico.
E mentre intorno a noi tutto continuerà a cambiare, noi non ce ne renderemo conto perché “la televisione non lo dice” e “i giornali non scrivono niente”.
Auguri, di vero cuore, a chi resterà a godersi la televisione della futura società che stanno disegnando.
Infine, desidero precisare che considero Barbara D’Urso una donna molto intelligente che ha saputo cogliere nella stupidità dei suoi seguaci un’opportunità di fama e visibilità che ha pochi eguali nella storia della televisione italiana. Auguri anche a lei, soprattutto che possa mettere la sua intelligenza a disposizione di cause veramente interessanti.