Per Orson Welles, era la donna più favolosa del mondo. In segno di ammirazione, Marilyn Monroe una volta si presentò come la “Lollobrigida americana” e per Moravia, Gina era l’archetipo della bellezza femminile italiana.
Con la scomparsa di Gina Lollobrigida l’Italia non perde solo uno dei volti più iconici del suo Cinema ma anche una rappresentante del costume italiano.
Star, diva, leggenda sono solo alcuni dei titoli che le sono stati assegnati durante il suo lungo percorso artistico.
Nata il 4 giugno 1927 a Subiaco, un piccolo paesino vicino Roma, Gina vive un’infanzia durissima, funestata dalla povertà causata dalla guerra.
A 18 anni, sogna di diventare pittrice. Studia così all’Accademia di Belle Arti di Roma e nel tempo libero prende lezioni di canto.
Giovanissima, debutta a teatro in “Na Santarella” di Eduardo Scarpetta e lavora come comparsa al cinema. Intanto, posa per fotoromanzi e partecipa a concorsi di bellezza. A 20 anni, si classifica terza a Miss Italia, dietro Lucia Bosè e Gianna Maria Canale.
È la sua amica Silvana Mangano che la spinge a tentare la strada del cinema. Ma prima dell’Italia è la Francia che la consacra vedette con il film “Fanfan la Tulipe”, con Gérard Philipe. Lo stesso anno, i due attori si ritrovano ancora una volta sul set per “Les belles de nuit”, di René Clair. I francesi si innamorano di lei fino a considerarla un’attrice francese. “Devo il mio successo a un francese. È stato l’inizio della mia carriera internazionale”, dichiarerà l’attrice.
Nel 1953, recita con Humphrey Bogart. Nello stesso anno Vittorio De Sica la vuole al suo fianco in “Pane, amore e fantasia”, di Luigi Comencini. Interpreta così uno dei suoi personaggi più iconici, quello della Bersagliera, che le vale il Nastro d’argento. Gina Lollobrigida entra così definitivamente nell’immaginario collettivo e, raggiunti i vertici della notorietà, l’anno successivo gira il seguito, altrettanto riuscito, “Pane, amore e gelosia”. Ma nel 1955 rifiuta il terzo capitolo della serie “Pane, amore e…” di Dino Risi, e viene sostituita da Sophia Loren, che da allora diventa la sua storica “rivale” secondo la stampa. “Sono terribilmente ambiziosa e non posso accontentarmi. Voglio diventare una grande attrice. Non mi piace essere prigioniera di un personaggio. Preferisco che mi si chieda di essere brutta, a condizione che abbia un ruolo interessante”.
Rinuncia a “Pane amore e…” per una produzione molto ambiziosa, “La donna più bella del mondo” di Robert Z. Leonard, in coppia con Vittorio Gassman, film biografico che romanza la vita del soprano Lina Cavalieri. In questo ruolo la Lollobrigida dà un’ottima prova anche come cantante lirica e vince il David di Donatello come migliore attrice protagonista, premio che l’Accademia del Cinema italiano istituisce proprio quell’anno.
Tre anni dopo, Gina veste i panni della bohémienne Esmeralda, in “Notre-Dame de Paris”, di Jean Delannoy. Per il ruolo riceve il premio tedesco Bambi come migliore attrice straniera.
Nel 1949, a 22 anni, sposa il medico jugoslavo Milko Skofic, dal quale ha un figlio. Divorziano nel 1971. “Ho sempre lottato da sola e penso di essere riuscita a fare tutto quello che volevo nella vita”, ripeteva spesso.
A metà anni 50 il volto di Gina valica i confini europei e nel 1955 la rivista “Time” le dedica la copertina.
Nel corso della sua carriera, gira più di 60 film al fianco di attori come Marcello Mastroianni, Yul Brynner, Sean Connery, Rock Hudson, Frank Sinatra, John Huston, Jennifer Jones, Errol Flynn.
Ad un certo punto però l’industria cinematografica cambia, Gina inizia a non essere più soddisfatta dei copioni che riceve; vorrebbe fare di più, ma il cinema non glielo permette e così torna ai vecchi amori: la pittura, la scultura. “Dipendo solo da me… Dopo trent’anni dedicati al cinema, volevo passare dall’altra parte” dichiarerà.
Così, a metà degli anni 70, la star interrompe la sua carriera cinematografica.
Vince il premio Nadar per il suo primo album fotografico sull’Italia. Una delle sue opere più famose è la scultura monumentale di quasi sei metri di Esmeralda, che ritrae le sue fattezze e riproduce il suo personaggio del film Notre-Dame de Paris.
Molte sono le onorificenze assegnatele, sia in Italia che all’estero.
Il suo ultimo riconoscimento risale al 2 febbraio 2018, quando Hollywood le dedica una stella sulla famosa Strada delle Celebrità.