nulla è più importante di ciò che sembra insignificante

DELFINA ANDOLFI E LA SUA POETICA

La scrittrice Delfina Andolfi è nata in un paesino in provincia di Napoli, alle falde del Monte Somma, il Vulcano originario del Vesuvio, nel 1968, il 15 di gennaio.

È stata una bambina felice e di spiccata intelligenza che amava giocare e soddisfare le sue mille curiosità.

Per brevi periodi, decideva di determinare la sua vita, indirizzandola alla praticità ed alla sopravvivenza della ragione e realizzando solo in parte, i suoi sogni, come quello di formarsi una famiglia e diventare madre, adattandosi anche a lavori sì dignitosi, ma poco retribuiti, come quello di Operatrice Scolastica, ma mai ha rinunciato al suo diritto che ritiene appartenga all’essere umano, di divertirsi attraverso l’apprendimento del sapere che l’Universo ci ha messo a disposizione.

Oltre questa breve panoramica, la sua vita in sintesi e con le vere emozioni, potete ammirarla nelle sue Odi iniziate a scrivere già molti anni prima della loro pubblicazione.

Una lettura particolare intensa per conoscere meglio l’Autrice è la premessa del libro “Un caffè con la signora”, seguirà l’opera “Volli un giorno” e molti aforismi e pensieri, postati anche sui social che ella tanto ama perché le permettono contatti più diretti e veloci per uno “scambio onesto” di pareri e di feedback.

Ha trascritto ancora sentimenti, passione e introspezione nel libro “Scrivere”, mentre

gioiva per la ritrovata sé stessa e raccontava una trasformazione e una consapevolezza del Sè.

È da poco terminata la sua quarta silloge che si intitola: “Ll’Ammore se fa’ vicchiariell, ma è semp’ friccicariell’”, scritto in lingua madre che è il suo dialetto e in lingua ufficiale della sua “italianità”.

Nuova anche l’edizione di un racconto breve, prefazione di un vero romanzo che sarà, in cui rivive la sua infanzia e giovinezza, tra eventi estremi, fatti di cronaca nera degli anni ’70 e ’80, e il buon rapporto, comunque, con il sociale napoletano delle sue amicizie e della sua amata famiglia: “Il Cortile di Delfina”.

La stessa autrice, vuole sottolineare che l’unico filo conduttore che ha trasmesso nella sua Vita e nelle sue Opere tanta positività, nonostante avversità e sofferenza, e che continuerà ad accompagnarla nella sua vita, è l’amore che lei sente per la vita stessa e continuamente irradia come il sole in tutte le stagioni.

Nel racconto “Il Cortile di Delfina” ritroviamo l’emozione di chi, riproponendo con passione i propri ricordi, né dà un’immagine ad ampio raggio che coinvolge l’emozione di chiunque lo legga e aiuta a far uscire dalla mente del lettore ogni ricordo che il tempo aveva rimosso.

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