Ieri al Teatro Cortese di Napoli, in una bella serata tra tanti amici, si è svolta la presentazione del nuovo libro di Antonio Sciotti dal titolo “Storia delle canzoni dedicate a Ischia”, Arturo Bascetta Editore.
Tutti siamo abituati ad assistere alle presentazioni di libri svolte in maniera tradizionale: introduzione di qualche esperto della materia, intervento dell’autore, eventuali domande del pubblico. Questa volta no, si è svolta in maniera diversa: una serata di spettacolo resa possibile grazie all’intervento di artisti, amici dell’autore, che si sono alternati leggendo poesie tratte dal libro e interpretando canzoni, spesso sconosciute ai più, citate da Sciotti nel suo testo.
La serata che ha visto alla regia Claudio Niola, è stata presentata dalla brava Veronica Salzano e coordinata da un impeccabile Giuseppe Giorgio.
Veronica Salzano ha spiegato la struttura del lavoro di Sciotti: il libro si divide in tre parti; la prima tutta incentrata sulla produzione artistica relativa al terremoto del 28 luglio 1883, in quell’occasione poeti e musicisti si attivarono soprattutto perché con i proventi delle loro creazioni contribuirono a risollevare finanziariamente una popolazione distrutta nel fisico, nell’animo, nell’economia; la seconda parte riguarda tutte le canzoni dedicate ad Ischia e si ferma al 1980; la terza parte è dedicata al Festival della Canzone Marinara.
Le esibizioni si sono aperte con Antonella Morea seguita da Benedetto Casillo, Francesca Marini (che ha voluto dedicare la sua esibizione a Carlo Missaglia, recentemente scomparso), il gruppo Allerija, Gianni Pelella, Sal Esposito, Gianni Parisi, Enzo Altieri, Oscar Di Maio, Mario Mauro, Claudio Pennino (membro fondatore dell’Istituto Linguistico Campano che ha spiegato l’origine del termine rancio fellone – da cui prende il nome un noto locale ischitano -), Aurora Giglio accompagnata al piano da Vittorio Cataldi, il duo Nadia Pepe e Giustina Gambardella, Romeo Barbaro e la sua tammorra e, a sorpresa, Tony Sigillo esibitosi accompagnandosi con la chitarra.
La serata, organizzata nello spazio accogliente ed elegante gestito da Anna Sciotti, si è conclusa con l’intervento dell’autore, visibilmente soddisfatto per vedere riconosciuto, ancora una volta, il suo lavoro di ricercatore infallibile, che non lascia nulla al caso, che non afferma nulla che non sia ampiamente documentato; “non è facile” ha chiarito, ma è certamente appagante per chi, come lui, dedica molto del suo tempo sia all’insegnamento che alla ricerca.
Siamo tutti certi che anche questa sua ultima fatica letteraria potrà godere di grande successo!