Apprendo che ELVA, microscopico comune di montagna in provincia di Cuneo (Piemonte) è diventato ricchissimo grazie ai 20 milioni di PNRR che gli sono stati assegnati.
E come mai? La sindaca risponde che è giusto, per non fare morire i piccoli borghi. Ahhh beh… E quali progetti hanno? Istituire una facoltà di Agraria! Ahhh aribhè!
In un borgo abitato da 83 persone d’estate e 30 in inverno con tre strade avventurose per arrivarci è giusto investire 20 MILIONI perché così lo si trasforma in una cittadella fornita di tutto. Non è mica Matera già grande e grossa a cui mancano i treni o Napoli, ancora più grossa, a cui crollano monumenti di pregio come il grande Ospedale degli Incurabili? E mica sono da proteggere e salvare questi posti? Nhaaa!
I santi in paradiso, come si diceva una volta, loro non ce l’hanno e quindi nisba. Quei soldi avrebbero dovuto essere spesi per voi ma abbiate pazienza…Elva viene prima. Chissà perché?
A volte qualcuno di noi si rammarica del fatto che molti meridionali, giovani, meno giovani, poco (o male) informati, si sentono e vogliono sentirsi ‘italiani’. Sono cresciuti convinti di esserlo per cui non ce la fanno a non sentirsi tali e sono molto spesso fieri di esserlo. Bene, va bene, non facciamone un problema e per il momento lasciamo da parte la Storia e come ce l’hanno raccontata, guardiamo il presente come tanti ci invitano a fare. Vi sentite italiani? Fatelo! Gridatelo ai quattro venti o sussurratelo dolcemente, ma chiedetevi, almeno una volta nella vita, perché, a parità di ‘italianità’, ossia di identità e appartenenza ad uno stesso Paese, chi nasce a Nord si ritrova ad avere più opportunità, più servizi, compensi maggiori eccetera eccetera rispetto ad un italiano che nasce al Sud.
Fatevi soltanto questa domanda, e non mi dite che “è colpa vostra” o dei vostri conterranei perché è dimostrato che non è assolutamente vero, e almeno su questo vi dovete informare, che cavolo! Se ad un borgo, che si chiama Elva, di 80 (ottanta) persone, meno di quante ne abitano in un condominio di medie dimensioni, ma dislocato in provincia di Cuneo, in Piemonte, vengono destinati 20 milioni dei soldi del PNRR e a voi, meridionali, che siete voi 20 milioni, forse non daranno nemmeno la metà di questo, ve la volete fare una domanda e dare una risposta, come direbbe Marzullo? Avete detto che siete italiani e che volete sentirvi tali? Bene. Allora ditemi come volete esserlo. Con la dignità di un cittadino che ha gli stessi diritti di tutti? o come dei cani sotto al tavolo da pranzo a cui i padroni gettano gli ossi dopo averli spolpati? Fate gli italiani, va bene, ma fatelo con dignità! Rivendicate Pari Diritti e Pari Trattamento. Non piegate la testa davanti all’ingiustizia e all’abuso, altrimenti non siete niente!
Nemmeno “italiani”, puro e semplice, ma “italiani di serie B”.
UNA NOTA DAL SUD
Apprendo che ELVA, microscopico comune di montagna in provincia di Cuneo (Piemonte) è diventato ricchissimo grazie ai 20 milioni di PNRR che gli sono stati assegnati.
E come mai? La sindaca risponde che è giusto, per non fare morire i piccoli borghi. Ahhh beh… E quali progetti hanno? Istituire una facoltà di Agraria! Ahhh aribhè!
In un borgo abitato da 83 persone d’estate e 30 in inverno con tre strade avventurose per arrivarci è giusto investire 20 MILIONI perché così lo si trasforma in una cittadella fornita di tutto. Non è mica Matera già grande e grossa a cui mancano i treni o Napoli, ancora più grossa, a cui crollano monumenti di pregio come il grande Ospedale degli Incurabili? E mica sono da proteggere e salvare questi posti? Nhaaa!
I santi in paradiso, come si diceva una volta, loro non ce l’hanno e quindi nisba. Quei soldi avrebbero dovuto essere spesi per voi ma abbiate pazienza…Elva viene prima. Chissà perché?
A volte qualcuno di noi si rammarica del fatto che molti meridionali, giovani, meno giovani, poco (o male) informati, si sentono e vogliono sentirsi ‘italiani’. Sono cresciuti convinti di esserlo per cui non ce la fanno a non sentirsi tali e sono molto spesso fieri di esserlo. Bene, va bene, non facciamone un problema e per il momento lasciamo da parte la Storia e come ce l’hanno raccontata, guardiamo il presente come tanti ci invitano a fare. Vi sentite italiani? Fatelo! Gridatelo ai quattro venti o sussurratelo dolcemente, ma chiedetevi, almeno una volta nella vita, perché, a parità di ‘italianità’, ossia di identità e appartenenza ad uno stesso Paese, chi nasce a Nord si ritrova ad avere più opportunità, più servizi, compensi maggiori eccetera eccetera rispetto ad un italiano che nasce al Sud.
Fatevi soltanto questa domanda, e non mi dite che “è colpa vostra” o dei vostri conterranei perché è dimostrato che non è assolutamente vero, e almeno su questo vi dovete informare, che cavolo! Se ad un borgo, che si chiama Elva, di 80 (ottanta) persone, meno di quante ne abitano in un condominio di medie dimensioni, ma dislocato in provincia di Cuneo, in Piemonte, vengono destinati 20 milioni dei soldi del PNRR e a voi, meridionali, che siete voi 20 milioni, forse non daranno nemmeno la metà di questo, ve la volete fare una domanda e dare una risposta, come direbbe Marzullo? Avete detto che siete italiani e che volete sentirvi tali? Bene. Allora ditemi come volete esserlo. Con la dignità di un cittadino che ha gli stessi diritti di tutti? o come dei cani sotto al tavolo da pranzo a cui i padroni gettano gli ossi dopo averli spolpati? Fate gli italiani, va bene, ma fatelo con dignità! Rivendicate Pari Diritti e Pari Trattamento. Non piegate la testa davanti all’ingiustizia e all’abuso, altrimenti non siete niente!
Nemmeno “italiani”, puro e semplice, ma “italiani di serie B”.
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