Non ho alcuna foto con Claudia Cardinale, ma ho il ricordo di quell’unica volta che la incontrai e mi fa piacere raccontarlo.
Nel gennaio 2017 (se ricordo bene l’anno), accompagnai a Roma Angela Luce che doveva partecipare alla Conferenza Stampa di presentazione dell’ultima serie de “Il bello delle donne” a cui aveva partecipato.
Mentre gli artisti, i fotografi, i giornalisti, i tecnici si sistemavano nella sala conferenza, mi allontanai per raggiungere un balcone e fumare una sigaretta; stavo attraversando un corridoio, quando una signora che era seduta su una panca di legno, mi chiese: “Ma qua si può fumare?”
La guardai e riconobbi Claudia Cardinale che faceva anch’ella parte del cast, le risposi: “No, ma se vuole, può venire con me sul balcone, stavo uscendo proprio per fumare”.
Lei mi guardò e disse: “Ma sei un’attrice?”
Risi: “No signora, assolutamente, sono l’addetto stampa di Angela Luce e sono venuta con lei”.
“Ma davvero? E dov’è? La voglio salutare”.
Intanto avevamo raggiunto il balcone, allora le dissi: “Va bene, dopo la vado a chiamare e la porto da lei”.
“Ok” mi rispose, “ma per favore, oltre a darmi l’accendino, dammi anche del tu”.
“Sono contenta, lo farò volentieri”.
Scambiammo qualche opinione sulla fiction che si presentava alla stampa, qualche apprezzamento su alcuni interpreti, la bellezza di Roma, eccetera.
Non avevamo finito di fumare che ci raggiunse Angela, notai la simpatia con la quale si salutarono e, dopo essersi scambiate una stretta di mano, si abbracciarono e poi cominciarono a parlare.
Un po’ per finire di fumare in relax, un po’ per lasciarle parlare tra loro, mi allontanai.
Stasera, dopo aver appreso della sua morte, ho ricordato quell’episodio con Angela che ha detto: “Abbiamo sempre avuto una grande stima reciproca. Era una grande attrice”.
IL MIO INCONTRO CON CLAUDIA CARDINALE
Non ho alcuna foto con Claudia Cardinale, ma ho il ricordo di quell’unica volta che la incontrai e mi fa piacere raccontarlo.
Nel gennaio 2017 (se ricordo bene l’anno), accompagnai a Roma Angela Luce che doveva partecipare alla Conferenza Stampa di presentazione dell’ultima serie de “Il bello delle donne” a cui aveva partecipato.
Mentre gli artisti, i fotografi, i giornalisti, i tecnici si sistemavano nella sala conferenza, mi allontanai per raggiungere un balcone e fumare una sigaretta; stavo attraversando un corridoio, quando una signora che era seduta su una panca di legno, mi chiese: “Ma qua si può fumare?”
La guardai e riconobbi Claudia Cardinale che faceva anch’ella parte del cast, le risposi: “No, ma se vuole, può venire con me sul balcone, stavo uscendo proprio per fumare”.
Lei mi guardò e disse: “Ma sei un’attrice?”
Risi: “No signora, assolutamente, sono l’addetto stampa di Angela Luce e sono venuta con lei”.
“Ma davvero? E dov’è? La voglio salutare”.
Intanto avevamo raggiunto il balcone, allora le dissi: “Va bene, dopo la vado a chiamare e la porto da lei”.
“Ok” mi rispose, “ma per favore, oltre a darmi l’accendino, dammi anche del tu”.
“Sono contenta, lo farò volentieri”.
Scambiammo qualche opinione sulla fiction che si presentava alla stampa, qualche apprezzamento su alcuni interpreti, la bellezza di Roma, eccetera.
Non avevamo finito di fumare che ci raggiunse Angela, notai la simpatia con la quale si salutarono e, dopo essersi scambiate una stretta di mano, si abbracciarono e poi cominciarono a parlare.
Un po’ per finire di fumare in relax, un po’ per lasciarle parlare tra loro, mi allontanai.
Stasera, dopo aver appreso della sua morte, ho ricordato quell’episodio con Angela che ha detto: “Abbiamo sempre avuto una grande stima reciproca. Era una grande attrice”.
Condividi Articolo
Continua a leggere
Articoli simili
LA QUERELA DI UN POPOLO È UN ATTO D’AMORE
Quando un popolo querela sé stesso, ritrova la propria dignità. Non è protesta, ma consapevolezza: la libertà, senza responsabilità, è solo una forma di abbandono.
CECITÀ MORALE E MENZOGNA DEL POTERE
Un quadro può essere anche il ritratto dell’umanità preso in quel preciso momento ma un artista come Botticelli guarda anche all’infinito, forse è proprio questa
PERCHÈ QUESTA TRAGEDIA?
I tre carabinieri morti nell’esplosione del casolare in provincia di Verona sono vittime dei loro superiori ovvero di chi ha diretto l’operazione. Vi spiego come