Applausi per il duo italo-cubano per un concerto di rara raffinatezza e intensa partecipazione
La Chiesa di Sant’Andrea a Savona, pur spaziosa e accogliente, ieri sera non è bastata a contenere l’entusiasmo del pubblico: ogni posto disponibile è stato occupato e la chiesa ha registrato un vero e proprio sold out, con spettatori assiepati lungo le navate, ai lati e in ogni dove pur di non perdere un concerto che resterà a lungo nella memoria collettiva. Un pubblico numeroso, attento e caloroso, che ha seguito con partecipazione ogni momento della serata e ha saputo restituire ai musicisti un ascolto rispettoso e applausi convinti.
Protagonisti Carlo Aonzo e René Izquierdo, mandolinista savonese e chitarrista cubano, legati da oltre vent’anni da un sodalizio artistico che ha attraversato continenti e palcoscenici, trovando in questa occasione una delle sue espressioni più alte.
Il concerto, nato dalla collaborazione tra due importanti rassegne del territorio – il Festival Internazionale Mandolinistico e il Festival Internazionale di Musica di Savona – ha offerto al pubblico un programma raffinato, in gran parte dedicato a Niccolò Paganini. L’apertura, affidata al Minuetto per l’Amandorlino M.S.106 eseguito da Aonzo in solo, ha subito creato la misura del discorso musicale: sobrio, elegante, privo di effetti superflui.
Il cuore del concerto è stato poi affidato al dialogo serrato tra mandolino e chitarra, che ha dato vita a esecuzioni impeccabili della Sonata per Rovene M.S.14, della Serenata M.S.16, della Sonata concertata M.S.2 e di due Sonate dal Centone di Sonate. In ognuno di questi brani era evidente il profondo rispetto reciproco tra i due interpreti: il loro ascolto creativo, fatto di gesti minimi e di intese silenziose, ha trasformato l’esecuzione in un vero dialogo di corde.
Parte del fascino della serata è derivato anche dal rapporto diretto che Aonzo ha instaurato con il pubblico: introducendo i brani con brevi spiegazioni, aneddoti e riflessioni, ha reso più accessibile il repertorio e ha condiviso non solo la musica ma anche la sua personale emozione di esibirsi davanti al pubblico della propria città. Parole semplici ma sentite, che hanno confermato quanto per lui sia sempre speciale tornare a Savona e sentire l’abbraccio della sua comunità.
A metà concerto, Izquierdo ha proposto in solo una selezione dei Ghiribizzi M.S.43 (nn. 11, 12, 15 e 20), brani brevi e di carattere quasi intimo, che hanno messo in luce la sua sensibilità timbrica e la capacità di dare voce a una scrittura solo apparentemente semplice.
Il finale ha visto il ritorno in duo, con una luminosa esecuzione della Suite Francese n. 6 BWV 817 di Bach, che ha unito rigore formale e libertà espressiva, concludendo ufficialmente un programma già di per sé denso di emozione e qualità.
Il pubblico, rimasto in ascolto attento e partecipe per l’intera serata, ha salutato i due musicisti con una lunga ovazione, chiedendo con insistenza un bis. Aonzo e Izquierdo hanno risposto con generosità, regalando tre momenti speciali: Izquierdo in solo ha offerto un sentito omaggio alla sua terra con Guajira a Mi Madre di Antonio Rojas; in duo, i due artisti hanno eseguito con brillantezza il Valtzer Fantastico di Enrico Marucelli; infine, ancora Izquierdo in solo ha chiuso la serata con una magnifica interpretazione della Sonata K.1 di Domenico Scarlatti.
Quella di Sant’Andrea è stata una serata di rara intensità, in cui tecnica e emozione si sono intrecciate senza mai sopraffarsi. Un concerto che ha confermato come il dialogo tra mandolino e chitarra, nelle mani di due interpreti di questa statura, sappia toccare corde universali, capaci di parlare a ogni ascoltatore.