nulla è più importante di ciò che sembra insignificante

CORDE CHE RACCONTANO

Il mandolino torna protagonista a Savona con la terza edizione del Festival Internazionale Mandolinistico

 

Un’apertura che racconta una visione

È iniziata sotto il segno dell’eleganza la terza edizione del Festival Internazionale Mandolinistico di Savona. L’8 luglio, nella cornice suggestiva di Piazza Sisto IV, si è levato il sipario su un’edizione che già dalle prime note promette di lasciare il segno. Protagonisti della serata inaugurale il mandolinista francese Vincent Beer-Demander e il chitarrista Alberto Vingiano, che con La Dolce Vita hanno saputo costruire un ponte sonoro tra il repertorio colto, la tradizione popolare e le grandi colonne sonore del cinema italiano.

Un concerto misurato e intenso, che ha emozionato senza mai cercare l’effetto, guadagnandosi l’attenzione e l’applauso di un pubblico partecipe.

A introdurre la rassegna, l’intervento dell’Assessore alla Cultura Nicoletta Negro e del direttore artistico Carlo Aonzo, mandolinista savonese di fama internazionale, che con parole semplici ma sentite hanno sottolineato il valore culturale e civile di questa rassegna.

 

Un festival che cresce, confermando la propria anima

Giunto alla sua terza edizione, il Festival è nato dalla visione condivisa di Carlo Aonzo e Rosario Moreno, con la produzione affidata all’Associazione Culturale Jazz Club Chiavari, in collaborazione con l’Accademia Internazionale Italiana del Mandolino.

In pochi anni, si è affermato come uno degli appuntamenti più riconoscibili del panorama musicale italiano dedicato agli strumenti a pizzico. Un festival che non rincorre mode, ma coltiva un’identità chiara: raccontare il mandolino nella sua complessità, nelle sue mille sfumature, tra radici e futuro, tra virtuosismo e racconto popolare.

L’edizione 2025 segna anche un importante passo verso l’internazionalizzazione: il Festival è infatti gemellato con il Mandol’In Marseille Festival, e rafforza la propria vocazione europea costruendo una rete di collaborazioni e progetti che dialogano tra città, istituzioni e artisti.

 

Cinque concerti, cinque traiettorie sonore

L’edizione 2025 si sviluppa lungo cinque appuntamenti, ognuno con un’anima distinta.

Il 23 luglio il Festival si sposta al Santuario di N.S. della Misericordia, con Serenata Napoletana, omaggio alla canzone partenopea firmato dal trio Acustico Napoletano: un intreccio di voce, chitarra e mandolino che restituisce a questi classici tutta la loro forza evocativa.

Il 2 agosto, all’interno della Fortezza del Priamar, arriva Soirée Morricone, affidata al prestigioso Quintetto Giuseppe Anedda: un omaggio intenso e personale alle musiche del Maestro, nel nome del grande concertista a cui il gruppo è dedicato.

 

 

Il 25 agosto, la Chiesa di Sant’Andrea accoglierà il Recital di Carlo Aonzo e del chitarrista cubano-americano René Izquierdo: un viaggio tra le corde che abbraccia secoli di storia musicale, da Bach a Paganini. Il concerto è realizzato in collaborazione con il Festival Internazionale di Musica di Savona, a suggello di una sinergia che valorizza le eccellenze musicali del territorio.

A chiudere il festival, il 6 settembre, sarà l’Orchestra a Pizzico Estudiantina Bergamo, una delle più rappresentative realtà orchestrali italiane nel mondo degli strumenti a plettro. Trenta musicisti per una serata corale, potente, aperta a tutti.

 

Più di un festival

Il Festival Internazionale Mandolinistico non è solo una rassegna di concerti. È un progetto culturale che parla di identità, di tradizione viva, di apertura. È il desiderio di restituire al mandolino lo spazio che merita, in una terra – la Liguria – dove questo strumento ha intrecciato nei secoli la musica alla storia.

Attraverso la sua crescita costante, il festival non perde la propria anima: coltiva bellezza, ascolto e senso di comunità.

E a giudicare dalla partenza, la musica ha già cominciato a fare il suo lavoro.

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